SCRIVETECI

CONTATTI:

usabloggerny@gmail.com

mercoledì 31 dicembre 2014

Tania Bruguera tasta il polso di Cuba

MIAMI. Ma Cuba e’ pronta per l’apertura alla democrazia?
I repubblicani (e non solo i repubblicani) non ne sono affatto convinti. Cuba anzi aggiunge altre munizioni a coloro che attaccano la politica di Obama, un altro tema che sara’ sfruttato a fondo per cercare di ridare al Grand Old Party, piu’ forte al Congresso dopo le ultime elezioni, la possibilita’ di riprendersi la Casa Bianca.
 Tania Bruguera, un’artista cubana che da alcuni anni vive a New York, ha voluto tastare il polso alla sua madrepatria organizzando una manifestazione-performance collettiva (Yo Tambien Exijo) nella Plaza de la Revolucion dell’Avana, luogo simbolo del regime castrista.
La Bruguera invitava tutti i cubani ad intervenire per esprimere la propria opinione per un minuto davanti al microfono sul disgelo con gli USA, sulle loro priorita’, sulla Cuba del futuro. L’artista si era scatenata dopo l’annuncio del dialogo Obama - Raul Castro. Aveva tenuto una  conferenza a Venezia, aveva scritto a  Papa Francesco e a Raul Castro, e poi si era tuffata anima e corpo nel suo progetto  performance-provocazione. Purtroppo la manifestazione e’ miseramente fallita.
I maggiori artisti cubani sono stati bloccati dalle autorita’, alcuni attivisti sono stati arrestati e in piazza c’erano ad aspettare solo giornalisti e cineoperatori. La stessa Tania e’stata isolata nell’abitazione della madre, sorvegliata dai poliziotti, ed e’ stata rimessa in liberta' il giorno dopo.


Le autorita’ cubane hanno spiegato di aver avvertito Tania che il luogo scelto per la manifestazione e l’imponente spiegamento dei media (tutti critici nei confronti del governo)  rendevano la manifestazione “inaccettabile”, ma che le era stato proposto come alternativa un sito culturale con la riserva di vietarne l’accesso a persone “il cui solo interesse era quello di provocare”.
Raul Castro vuol cambiare a patto che nulla cambi.
AGGIORNAMENTO. La polizia ha nuovamente arrestato la  Bruguera per impedirle di tenere una conferenza stampa al "memorial"  della Maine, la nave della Marina militare americana che si  inabisso’ nelle acque del Golfo dell’Havana nel 1898. Tania e’ stata interrogata e informata che non potra’ lasciare l’isola “per due o tre mesi”. 


lunedì 29 dicembre 2014

Parole, parole, parole: tutte quelle del 2014


NEW YORK. Parole e modi di dire che non reggo piu’ e che sento decine di volte al giorno, dette e
ripetute in tutte le salse, in televisione. Basta!!!!!
Le odio particolarmente se pronunciate dai politici, dai conduttori TV, dagli artisti, dagli sportivi.
Evito di trascrivere le parole inglesi che purtroppo affiorano con sempre maggior frequenza
e che sarebbero veramente tante da elencare.

- gli italiani lo hanno nel DNA;
- rispetto, valorizzazione del territorio;
- e’ una tappa di  un percorso;
- condivisione di un progetto;
- mettersi in gioco;
- non e' nelle mie corde;
- le eccellenze italiane;
- il made in Italy.

*****
Abbiocco e’ una parola italiana definita intraducibile dagli inglesi che lo definiscono “that sleepy feeling you get after a big meal”. Deriva dal verbo abbioccare, abbioccarsi,  in uso prevalentemente nel Lazio e nelle Marche.
Si parla ovviamente di quella sonnolenza che ci avvolge e ci disarma dopo un lauto pasto.
La mia fonte dice che solo noi italiani siamo stati in grado di immortalare il tutto in una sola parola.
Evidentemente l’abbiocco ... ce l’abbiamo nel DNA.

*****


Un’altra parola considerata intraducibile e’ culaccino, che secondo la definizione Hoepli e’:
1) La larte terminale di un salume, di un filone di pane e sim.: un c. di salame;
2) Il residuo di una bevanda nel fondo di un bicchiere o di una bottiglia; scolatura;
3) Il segno tondeggiante lasciato da un bicchiere, o un recipiente bagnato o sporco sul luogo in cui è stato posato.
L’intraducibilita’ di cui parliamo si riferisce al terzo significato.

*****

La parola inglese dell’anno 2014 per i prestigiosi Oxford Dictionaries riflette la crescente popolarita’ della sigaretta elettronica. La parola e’ “vape”, che significa specificamente aspirare fumo da una e-cigarette. La parola e’ usata anche come sostantivo e verbo. Essa ha battuto la concorrenza di  bae  (pronuncia BEI)  che rimpiazza nello slang girlfriend e boyfriend. 

*****
In Italia, alla fine a spuntarla è stata selfie (21%), già nel 2013 parola dell'anno per gli Oxford Dictionaries. E’ stata inserita nell'edizione 2015 dello Zingarelli, che l'ha eletta a sua volta parola regina del 2014.
 Nel sondaggio di Repubblica essa si è imposta di stretta misura (21%) su ebola (18%), distanziando (meno male!) Jobs act (12%).

****
Si accettano contributi, grazie !


domenica 28 dicembre 2014

New York, il Festival della canzone italiana

NEW YORK. Rai Italia ha trasmesso con quasi tre mesi di ritardo il settimo Festival della Canzone Italiana di New York svoltosi nella Grande Mela lo scorso 14 settembre. Viene definito il piu’ grande festival dopo Sanremo fuori dei confini italiani, ma l’allestimento - nonostante la buona volonta’ dell’Associazione Culturale di New York - mostra i limiti di una organizzazione che non ha fondi illiminati da spendere. Ma i progressi non mancano. Affidato a mani piu’ esperte e con l’aiuto di sponsor potrebbe diventare una manifestazione di piu’ largo respiro con risonanza internazionale.
 Dieci i cantanti.  Provenienti dalle selezioni realizzate in Italia dalla EuroshoWorld:
1) Rosa Chiodo (già vincitrice del premio Mia Martini 2014 e del Contursi Festival 2014); 2) Norma Imbriano; 3) Selene Capitanucci; 4) Chiara Iovine; 5) Silvia Cecchetti.
Provenienti dalle selezioni realizzate all'estero dall'Associazione Culturale Italiana di New York: 6) Andrea Sambucco; 7) Tania Polla; 8) Luca Forza-David Sion; 9) Micheal Castaldo (USA) (vincitore del premio ArtistSignal, Marzo 2014); 10) Angel (Venezuela); 11) Salvatore e Zeo Tuzze (Inghilterra).

Ha vinto Silvia Cecchetti, la piu’ esperta del gruppo, con L’Amore puo’. Seconda lo scorso anno, Silvia nel 1994 aveva partecipato al Festival di Sanremo e l'anno successivo prese parte ad una tournee di Andrea Bocelli e di Toto Cutugno. Ha all’attivo un cd dal titolo  Tempi diversi . Premio: 3 mila dollari.
Numerosi gli ospiti dell'edizione tra cui Patty Pravo, Massimo di Cataldo, il Maestro Federico Longo, il comico Giovanni Cangialosi e dall'ultimo Sanremo Frankie HI Nrg,  gli attori di  Un Posto al Sole  Riccardo Polizzy, Patrizio Rispo, Cristina D'Alberto Roccaspana, e Marina Giulia Cavalli.
Patrizio Rispo ha collaborato (vedi foto) nella conduzione affidata alla rediviva Francesca Alderisi, - una volta titolare del programma “Sportello Italia” - riapparsa dopo 2 anni e mezzo sul piccolo schermo dopo che il suo popolare programma fu tagliato per ....motivi economici. Oggi quel programma e’ stato ripristinato, ma ha un nome inglese (Community). Non sembra soffrire di mancanza di fondi ed e’ condotto da Benedetta Rinaldi che, per la cronaca, nel 2013 aveva presentato il sesto Festival della Canzone di New York.
Sportello Italia resterà sempre nel mio cuore, anche qui le persone mi fermano per strada”, dice Francesca con molto rimpianto.

( M. Rim.)





venerdì 26 dicembre 2014

Continua l'esodo degli italiani






A total of 82,095 Italians emigrated last year - a 20.7 percent increase on 2012 - new figures from statistics agency Istat show.
The biggest number flocked to the UK, where 13,000 Italians set up home last year. The second most popular country was Germany, with 11,000, followed by neighbouring Switzerland (10,000).
France was less popular, being the country of choice for 8,000 Italianslast year. The US, which has historically welcomed waves of Italianimmigrants, saw just 5,000 arrive in 2013.
Thirty percent of over-25 year olds emigrating last year had degrees, with the most well-educated Italians moving to the UK and the US.
For Diego Pelle, a bar manager from Rome, moving to London this year was a chance to escape the worsening business climate.
“In Italy the situation for improving your business is really bad; the government wants to kill small- and medium-sized companies,” he told The Local.
Family-run businesses in Italy are often hit with burdensome bureaucracy and high taxes, and face a long wait for government reforms to have a positive impact on earnings.
Currently working on an ecommerce project, Pelle moved to London to live in “a meritocratic city”. Career development in Italian cities, by comparison, all too often depends on contacts and favours rather than fair competition.
“I can learn so much here and I have many business possibilities,” saidPelle, who saw no future prospects for young Italians at home.
Like many other Italians, he is reluctant to return home soon. Last year, just 2,000 Italians moved to Italy from the UK, while 4,000 returned fromItaly and 3,000 from Switzerland.
With youth unemployment hitting a record 43.3 percent and the national rate at 13.2 percent, those who leave are understandably cautious about returning.
Foreigners are also turning their backs on Italy, with immigration down 12.3 percent on 2012.
Around 307,000 foreigners moved to Italy in 2013, a drop of 43,000 compared to the previous year.
Romanians continue to make up the largest group, with 58,000 moving to Italy last year, although numbers fell by 29 percent. Morrocans made up the second largest group, 20,000, followed by Chinese and Ukrainian immigrants.

(Da Local.it)

Site Meter

giovedì 25 dicembre 2014

Rai, il Concerto....americano di Natale


NEW YORK. In questi giorni di fine anno evito di ascoltare la radio per non essere bombardato da canzonette e musiche natalizie. Alcune emittenti addirittura annullano i loro programmi, mandano tutti a casa e si lasciano dietro un nastro interminabile, un vero e proprio incubo, perche’gira gira i motivi sono sempre gli stessi.
Cosa di meglio, mi son detto, che ascoltare il 22.mo Concerto di Natale che Rai Italia manda in onda alla vigilia di Natale dall’Auditorium Conciliazione di Roma ? 

Si comincia con Patti Smith, Alessandra Amoroso, Chiara e Dolcenera che cantano insieme Silent Night, seguite da Chiara e Steve Edwards con Have Yourself a Merry Little Christmas. Ecco Bob Sinclar e Steve Edwards con un medley Love Generation-World Hold On  e poi CeCe Rogers con I Want You. Poi Alessandra Amoroso & CeCe Rogers cantano White Christmas.
A questo punto ho controllato il canale, volevo essere sicuro che fosse la Rai e non una stazione del Mid-West americano ma mi sono tranquillizzato quando ho visto apparire Renzo Arbore dal quale mi aspettavo una canzone napoletana. Delusione: insieme agli Sugarpie & The Candymen senza batter ciglio Renzo ci ha rifilato Sunnyside of the Street, spiegando anche come e’ nata la canzone, con tanto di accenno al razzismo degli Stati Uniti.

Mi sono stropicciato gli occhi. 
Ecco la statuaria Alice Mondìa che ha cantato, tanto per cambiare, un’altra canzone americana (Bridge Over Troubled Water ) poi si sono esibiti Mariella Nava, Daniele Ronda ( uno squarcio di italiano ),  Imany e  le Winx. Come se bastasse e’ stata la volta dell'Every Praise Gospel Choir di David Bratton, dell’Art Voice Academy di Castelfranco Veneto!!!! mitigati pero' dal Coro di Voci Bianche del Teatro dell’Opera di Roma.
La parte centrale e’ stata riservata inevitabilmente al  'fenomeno' musicale dell'anno, Suor Cristina, che si e’ esibita in due canzoni americane, tanto per variare il tema della serata.
Il conduttore Max Giusti ha approfittato dello show e dell’amicizia sbocciata con Cece Rogers per ripassare i primi rudimenti del suo inglese, una mania questa della lingua e dell’uso di parole inglesi che si va diffondendo sempre piu’ tra i soliti conduttori della Rai.
“Il tuo inglese e’ molto buono”, gli ha detto Cece, sorpreso perche’ forse aveva pensato di essere stato invitato ad un programma italiano.
Quando e’ tornata Patti Smith per esibirsi con la figlia Jesse (una modella) e il figlio Jackson (al piano) per altre canzoni americane, credo di aver perduto i sensi perche’ non ricordo piu’ niente dello spettacolo. Mi sono riavuto che scorrevano i titoli di coda, mentre tutti insieme schierati sul palco cantavano Happy Christmas di John Lennon. 





domenica 21 dicembre 2014

Questa pizza non piace agli anziani



There was a time when Pizza Hut was famous for deep-dish pies and a waiting list to be seated. Unfortunately, that was a long time ago. This week, the restaurant chain hauled a piping hot rebranding effort from the oven. It’s bubbling with the stuff you'd expect from a fiftysomething chain trying to attract twentysomething customers—new toppings, new sauces, new crusts and a new logo that’s ditched the red roof in favor of an actual pizza. 
The spruce-ups, marketing vp Jared Drinkwater told us, are  the biggest changes in the 56-year history of our brand. 
But the spiciest addition has to be the new ad campaign. In essence, Pizza Hut is trying to get Americans to like its pizza by going to southern Italy and showing how much native pizza makers don’t like it. Created by Deutsch LA, the ads portray a cluster of crochety old villagers scowling at all of Pizza Hut’s new offerings.
Why? That’s a little hard to say. It’s true that many young people automatically like what their elders do not. And according to the team behind the videos, tension is the only way to keep consumers’ attention. Still, at a time when “authentic” this and “artisanal” that are all the rage—even in fast food—Pizza Hut is taking a gamble.
Time will tell how this pie comes out. But some respect is due here. Pizza Hut introduced stuffed-crust pizza in 1995, and that’s made the world—old and new—a better place for everyone.
(Da Adweek.com)