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venerdì 13 marzo 2015

Rai Italia / Una mimosa per la Giostra dei Gol


NEW YORK. Domenica scorsa, per la Giornata internazionale della Donna, e’ stato bellissimo vedere sullo schermo le bambine che entravano sui campi della A tenute per mano dai giocatori.  In serie B  le squadre e la quaterna arbitrale erano accompagnate da tre bambine, vestite con le maglie delle due formazioni e dell'arbitro, fino a centrocampo, dove hanno ricevuto dai capitani e dal direttore di gara un ramoscello di mimosa.
Nessuno ha portato un mazzo di mimose sul “set” della Giostra del Gol, anche se questa popolare trasmissione si e’ recentemente tinta di rosa. Ha rimediato  pero’ in un collegamento da Costa Rica l’ex azzurro Fabrizio Poletti che ha omaggiato  il gentil sesso, rappresentato dalle ospiti fisse Katia Serra e Sara Tardelli, alle quali si e’ aggiunta brevemente anche la rediviva  Francesca Alderisi per scopi promozionali.
Credo che questa apertura alle donne giovi alla Giostra, a renderla piu’ varia, piu’ leggera e piu’ moderna, senza sminuirla nei contenuti. I telespettatori veterani di questa popolare trasmissione ricordano con piacere gli interventi di Carolina Morace che, tecnicamente parlando, se la batteva con i migliori maschietti.
In tema di celebrazione della Giornata della Donna, Italo Cucci ha rivendicato di essere stato stato il primo direttore ad assumere in Italia una giornalista  (di cui purtroppo non ha detto - o non ho capito - il nome).  Almeno due donne in Italia hanno rivendicato quel primato, ma Cucci si riferiva sicuramente a Rosanna Marani.  L’altra  e’ stata Manuela Righini, caporedattore centrale del Corriere della Sera,  scomparsa nel 2010, a 59 anni. Nel darne la notizia della morte,  l’ANSA scrisse che la Righini “ e' stata la prima giornalista sportiva in Italia”. Ironicamente Manuela e’ diventata famosa come “sportiva” solo dopo la morte, tanto che non figura in una tesi del 2005 di Fanny Xhajanka, laureata presso l'Università degli Studi di Verona, dal titolo “La firma della donna nel giornalismo sportivo”.
Dal 2010, invece, il web si e’ scatenato tanto da far pensare che Manuela in vita non avesse mai fatto altro che scrivere di sport.
Ma cos'e’ che decide questa classifica? L’iscrizione all’albo o l’inizio dell’attivita’ di cronista?
Una domanda: c’erano donne che scrivevano di sport durante il regime fascista?




4 commenti:

  1. un altro campionato falsato della juve che tutti sembrano aver paura di parlare e invece io ci credo in un calciopoli '2'

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  2. juve non vincera' mai la champions finche' gli aiutini finiscono.non e' al livello di barcellona,real,city,bayern,psg. e' piu' sui stessi livelli di borussia dortmund e atletico madrid

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  3. mi godo vedere la champions e la juve che gioca da squadra regolare convincendomi sempre piu' come' falsato lo scudetto.juve non e' una grande squadra.

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  4. spero che juve arrivi in finale come tante altre lo hanno fatto per poi perderlo contro city o altro.sempre bello vedere la vera juve solo in champions(ha ha ha )

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