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venerdì 6 febbraio 2015

Italiani d'America / Costello (CNN) chiama Faeto


NEW YORK. Esplosione di manifestazioni e programmi televisivi sull'identita' etnica degli americani. Una mostra al "Museum of Chinese in America" esplora il mondo dei cinesi-americani; un nuovo show della ABC, "Fresh Off the Boat," segue le vicende di una famiglia taiwanese che si trasferisce in America negli Anni 90; un'altra commedia, "Black-ish," tratta di una famiglia di afro-americani che vive in un quartiere abitato prevalentemente da ricchi bianchi; il network PBS presentera' questo mese un atteso documentario "The Italian Americans" .
Nel presentare questo fiorire di indagini serie o divertenti sulla  ricchissima varieta’ di identita' etnica americana, Carol Costello, anchor della prestigiosa CNN, ha scritto, tra l’altro, sul sito del grande network internazionale:
“Io sono americana. Italiana-americana. O forse sono americana-italiana o americana di origine italiana. Noooo, sono italiana-americana. Cosi’ sono stata cresciuta a pensare di me stessa, anche se sono nata a Canton, Ohio, la piu’ americana delle citta’.
Nel 1920 un gruppo di uomini che si incontrarono a Canton fondarono la National Football League. Cosa c’e’ di piu’ americano? Lo stesso anno, esplose il numero degli immigranti italiani che vivevano nel Nord-Est dell’Ohio. Circa 60 mila italiani fecero del piu’ americano di tutti gli Stati la loro casa, inclusi i Costello, mia nonna e mio nonno. E i Recchio, dalla parte di mia madre.
Sono italiana per quanto piu’ indietro possa andare col ricordo. E fui cresciuta ad esserne orgogliosa. Crebbi ballando la tarantella, facendo casino, avendo paura del malocchio e del mostro sotto il letto, giocando alla morra, tuffandomi per prendere palline di baseball e litigando anche senza ragione.
Come nonna Costello ci diceva sempre: “Non dimenticare mai da dove vieni”. Lei insisteva su questo punto, anche se solamente due dei suoi nove figli e dozzine di nipoti erano nati in Italia. Non era importante. Era come lei si sentiva, and era come noi ci sentivamo.
Come oggi molti immigranti, i miei nonni vennero in America non perche’ si erano innamorati della cultura americana, ma perche’ erano disperati per sfuggire alla poverta’.Mio nonno, Vincenzo Costello, combatte’ per gli Stati Uniti nella Prima Guerra Mondiale per poter diventare cittadino americano. Ricordate che gli inizi del 1900 gli italiani non erano gli amati  “paesani” di oggi. Essi erano ridicolizzati per la pelle scura, perche’ praticavano il Cattolicesimo, e lasciamo perdere i discorsi sulla mafia...
Persino Joe DiMaggio non potette sfuggire al ridicolo. Un articolo di “Life” nel 1939 descriveva cosi’ le origini del grande giocatore degli Yankees:  “ Invece di olio di oliva o puzzolente grasso d’orso, tiene i capelli composti con l’acqua. E non puzza d’aglio”.
Nonostante tutto, nonno Costello crebbe amando l’America. Come mia nonna, ma lei disperatamente sentiva la mancanza del “ vecchio paese” . Soleva dire a mia zia Nancy che non poteva visitare l’Italia perche’ poi avrebbe voluto restarci. Questo non fece di lei un’anti-americana. Amava le sue origini italiane, ma amava anche l’America. Quindi noi abbracciammo entrambe le ricche culture e sviluppammo un forte senso di identita’ che tanti in questo paese anelano di conservare”.

Quando, dopo aver letto queste appassionate dichiarazioni, scrissi a Carol per dirle che aveva dimenticato di menzionare il luogo di origine dei suoi nonni, la risposta fu quasi istantanea: Faeto!
E' un Comune in provincia di Foggia, poco piu’ di 600 abitanti, adagiato su una collina ad oltre 800 metri. Interessante il fatto che questo Comune e quello contiguo di Celle di San Vito siano l'unica isola linguistica di lingua francoprovenzale della Regione Puglia. Gli abitanti parlano un dialetto che risale ad oltre 700 anni fa.
Questo sito lega i faetani nel mondo:
http://faeto.blogspot.com/p/families-from-faeto.html

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