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lunedì 12 gennaio 2015

Italiani d'America/ Buon cinema, pessima televisione

NEW YORK. L.A. Parker, critico cinematografico del “Trentonian”, ha scritto che Angelina Jolie ha riscattato l’immagine degli italo-americani nel cinema col suo “Unbroken” che racconta la storia di Louis Zamperini, italoamericano di seconda generazione, atleta (partecipo’ alle Olimpiadi di Berlino correndo i 5000 metri) e eroe della Seconda Guerra Mondiale. Personaggio sconosciuto al grande pubblico, Zamperini e’ morto lo scorso luglio all’eta’ di 97 anni, quindi pochi mesi prima proiezione del film basato sul bestseller omonimo di Laura Hillenbrand, autrice del fortunatissimo “Seabiscuit”.
 Louis Zamperini era nato il 26 gennaio del 1917 nella cittadina di Olean, Stato di New York. Il padre Antonio e la mamma Luisa Dossi, immigrati da Castelletto di Brenzone (Verona), imbarcatisi ad Anversa, erano giunti a Ellis Island a bordo del Finland nel 1903. Louis aveva due anni quando la famiglia si trasferi’ a Torrance, California del Sud.
 Il lavoro della Jolie, basato su fatti realmente avvenuti, offre il ritratto di una famiglia italo-americana degli Anni 40, un racconto di coraggio, perseveranza, fede e perdono. Una grande storia, un grande personaggio, un italo-americano da venerare.
Gli interpreti principali sono Jack O'Connell, Takamasa Ishihara e Domhnall Gleeson.
 Andate a scoprire questa incredibile storia.

The Godfather of Pittsburgh

FILADELFIA. Il “Godfather of Pittsburgh” , la saga di Vince Isoldi,  un italo-americano che gestisce una catena di nightclub ( e che, nonostante il titolo, dice “Sono un uomo d’affari e non ho niente a che fare con la mafia”) ha chiuso i battenti dopo appena tre episodi. E’ stato l’ultimo programma televisivo ad offendere gli italiani d’America, o almeno quelli della Pennsylvania, indignati all’ennesimo oltraggio. In particolare la “Italian American One Voice Coalition” - tramite il suo presidente Manny Alfano, di Bloomfield - aveva protestato e chiesto solidarieta’ contro l’ultimo “reality” definito senza merito, dozzinale, con un soggetto scritto coi piedi, che glorifica la criminalita’ e lo sfruttamento delle donne. 
“E’ un insulto a tutti gli italo-americani e perpetua uno stereotipo negativo al peggior livello possibile”, aveva detto Alfano che aveva lanciato una campagna chiedendo agli italiani stanchi di assistere all’ennesima saga del mafioso di chiamare gli sponsors del programma ed invitarli a non finanziare progetti che proiettano una immagine negativa degli italo-americani. Ma la “serie” televisiva era veramente fatta male e i telespettatori l’hanno bocciata dopo i primi due episodi: meno di un milione!
Che sia l'inizio di un cambio di tendenza?

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